Originario di Long Island, Paul R. Krugman è un economista e saggista americano di fama mondiale: esperto di teoria del commercio, crisi valutarie ed economia globale, è autore di testi come Il Silenzio dell’Economia ed Economisti per caso. Nel libro The Return of Depression Economics and the Crisis of 2008 ci racconta la crisi del 2008 come qualcosa di prevedibile e forse anche di evitabile. Analizzando i contesti economici di altri Paesi, come ad esempio l’Asia e l’America Latina, lo studioso prende in considerazione le crisi che li hanno interessati, i motivi scatenanti e le conseguenze che hanno avuto, per poi sostenere la sua tesi: può accadere anche a noi una nuova Grande Depressione, è possibile se non ci armiamo contro di essa e se non impariamo dalle crisi economiche che si sono verificate in altre parti del mondo.
Questo catastrofico scenario sembrava molto lontano e poco probabile fino a un decennio fa, durante il boom di Wall Street, ma con la grande crisi del settembre 2008 la situazione è cambiata drasticamente. Non è un caso che, proprio in quell’anno, Paul Krugman abbia ricevuto il Premio Nobel per l’Economia grazie alla “sua analisi degli andamenti commerciali e del posizionamento dell’attività economica”. Lo studioso americano affronta nel suo libro il tema della “deregulation”, aiutandoci a comprendere le dinamiche di un sistema finanziario sciolto da ogni controllo, che ha innescato la miccia per fare esplodere la più grande crisi economica dagli anni ’30 fino a oggi. Krugman spiega i principali crolli economici dal 1929 fino allo scoppio della bolla immobiliare statunitense, aiutandoci a capire come siano avvenuti e come comportarci per far sì che non accadano più.
Il libro si presenta di fatto come un testo di macroeconomia, nello stile tipico a cui l’autore ci ha abituati: chiaro, brillante, lucido e anticonformista, a volte anche polemico, ma sempre interessante. La curiosità è ciò che spinge a proseguire e ha la meglio sui temi non proprio leggeri che vengono analizzati. The Return of Depression Economics and the Crisis of 2008 insegna, tra le altre cose, che la scienza economica è indissolubilmente legata al fattore umano, cioè a come reagisce il singolo cittadino alle manovre di statisti ed economisti.
Andrea Sutto