Andrea Sutto: la disgregazione dell’Unione Europea secondo Yanis Varoufakis

Si autodefinisce “un discreto economista di seconda categoria”: Yanis Varoufakis, ex Ministro delle Finanze della Grecia, aveva previsto da tempo la terribile crisi che avrebbe travolto il suo Paese. Con estrema lucidità si è occupato dell’intero scenario europeo in un libro che ha intitolato And the weak suffer what they must?, tradotto in italiano come “I deboli sono destinati a soffrire?”. Con uno stile serio e diretto, Varoufakis descrive un quadro drammatico, raccontando la storia economica d’Europa dalla sua incredibile ascesa fino all’inevitabile collasso. La prima parte del saggio permette di capire come le vere ragioni del disastro abbiano radici più profonde di quanto immaginiamo. La seconda parte tratta la crisi del 2008 e le conseguenze che ne sono derivate. Yanis Varoufakis ha saputo rivoluzionare l’immagine tradizionale dei Ministri delle Finanze agendo in prima persona e mettendo in guardia l’intera Europa dal rischio di una nuova crisi: il processo di dissoluzione dell’Unione Europea è già iniziato e i leader politici non stanno facendo nulla per arrestarlo. La tensione tra i Paesi membri è altissima e in questo scenario preoccupante, invece che puntare sulle riforme, si è intrapresa la strada verso l’indebitamento e verso la rigidità ideologica, inasprendo ulteriormente i conflitti nazionali e la competizione. Il risultato è che l’euro, la moneta che doveva unire l’Europa, ha invece creato ulteriore divisione: i cittadini più deboli ne pagano le conseguenze, mentre le nazioni più povere sono sempre più schiacciate dalle politiche di austerity e dai troppi, ripetuti errori delle banche. Il saggio di Varoufakis esamina la situazione partendo dalle cause che l’hanno provocata, ma non si limita a dare una visione disfattista e tragica dello scenario europeo, al contrario si impegna anche a fornire soluzioni e consigli concreti che possano aiutare a salvare il capitalismo. L’appendice del saggio riporta infatti le proposte politiche ed economiche dell’autore. Non manca una riflessione dedicata all’Italia, con un focus sulla crisi del 2011 e sull’operato dei successivi governi.

 

Andrea Sutto

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