Esistono molti libri e saggi sul nazionalismo e sulle ideologie che hanno portato alla nascita degli stati moderni, ma quelli che analizzano il fenomeno partendo da un punto di vista prettamente economico si contano sulle dita di una mano. Nationalism and Economic Development in Modern Eurasia, di Carl Mosk, è uno di questi. L’autore, uno storico economico particolarmente apprezzato, esperto soprattutto di sviluppo economico giapponese, ci propone un saggio ampio, variegato e originale, a tratti anche provocatorio. Carl Mosk è professore di economia all’University of Victoria, dove diffonde il frutto delle sue ricerche. Nationalism and Economic Development in Modern Eurasia è un libro sulla storia economica in generale, sullo sviluppo e sulla politica. Pubblicato nel 2015, strutturato in quasi 300 pagine in lingua inglese, porta avanti una teoria innovativa che ha come obiettivo quello di spiegare e documentare come il nazionalismo sia emerso nel mondo moderno, manifestandosi nei termini che lo caratterizzano oggi. Dal testo di Mosk emerge come nazionalismo e sviluppo economico siano strettamente collegati e come la guerra abbia avuto un ruolo cruciale nel diffondersi del sistema statale e nazionale. I contenuti del libro sono riassunti in 4 parti: la prima tratta i temi generali, in una sorta di introduzione, mentre la seconda è interamente dedicata all’Europa, partendo dalla Gran Bretagna del 1600 per passare alla Germania del 1800-1945 fino alla Jugoslavia del XX° Secolo. La terza parte si concentra invece sul continente asiatico, in particolare sul Giappone del 1800-1945, sezione dalla quale traspare chiaramente la competenza dell’autore, e sulla Cina del XX° Secolo. La quarta e ultima parte rappresenta la conclusione del ragionamento. Il libro risulta ben scritto, con casi di studio illuminanti. Le digressioni sono molte ma il tema centrale del nazionalismo rimane alla base del discorso: si tratta di una lettura interessante, che lascia trasparire come i nazionalismi siano un’arma a doppio taglio, di fatto responsabili per lo scoppio delle Guerre Mondiali.
Andrea Sutto