“Il potere è noioso”: Andrea Sutto commenta il testo di Forchielli

L’Italia è ormai un pozzo senza fondo, un mostro pronto a inghiottire i giovani che ancora si ostinano a non emigrare. Per salvarli dallo stato di fossilizzazione a cui sono inevitabilmente destinati, l’unica soluzione è evacuarli al più presto dal loro Paese per darli in pasto al mondo globalizzato che li circonda fuori dai confini d’Italia. Il libro di Forchielli, Il potere è noioso, non lascia molto spazio all’immaginazione, né alla speranza. Questa situazione di stallo è stata provocata dal comportamento disattento delle precedenti generazioni: hanno rovinato i giovani, e tutt’oggi continuano a ingannarli. È inutile avere speranza nella ripresa, la realtà è che abbiamo un welfare pesantissimo, una burocrazia ridicola e il debito alle stelle. L’idea espressa nel libro è fin troppo chiara, ma c’è ancora qualcosa che possiamo fare: serve tornare a lavorare con coscienza, pensando ai figli. Per i giovani che ne hanno la possibilità va bene andarsene fisicamente, altrimenti è utile affidarsi a Internet per aprire i propri orizzonti. L’importante è non fossilizzarsi sull’Italia, avere sempre un occhio attento sull’estero, imparare le lingue, ignorare il mondo bigotto e antico della TV per concentrarsi sul reinventarsi e sul cercare nuove realtà imprenditoriali.

Il potere è noioso si divide in due parti: nella prima l’autore racconta i suoi quarant’anni di lavoro e la sua esperienza, in un Paese fatto di criminalità, corruzione, politica e clientelismo. La seconda parte è una visione più ampia, sempre politicamente scorretta e pessimista, sul mondo globalizzato di oggi, dall’Europa all’America fino al panorama asiatico. Con un linguaggio libero e schietto, si cerca di capire che cosa accadrà nei prossimi vent’anni.

Andrea Sutto

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